martedì 29 novembre 2011

Afrodite

L' amore avvelena e ammorbidisce le anime alate all'amara e affamata Afrodite.
Divoratrice di danze, denuda dicendo:
- Bevete per l'amore in terra,
il cielo ciondola ai deboli,
infettati di veleno.

Così perdo senno: desiderando
Così prendo odio: amando.
Così Amore per me ha cambiato armi, lui mi decapita

mercoledì 4 maggio 2011

tutto in un attimo

Le ombre sacre le scopri nei luoghi soprannaturali, dove la notte tenebrosa e cupa risplende a giorno. Voglio correre ma non voglio pensarci sopra. La cosa sinceramente mi porta spavento, mi porta a liberare il mio respiro, non voglio, tutti questi anni di fumo sono serviti per chiuderli questi polmoni. Poi senti i passi che si muovono velocemente e provi invidia, provi un qualcosa che non vuoi provare a fare.. ma su di noi c’è luce grigia, quel pallido grigio che sembrava inutilizzabile fino al futuro che è giunto. E allora senti scorrere in te quel temperamento che solo le fiere hanno, potresti rompere qualsiasi armonia. Il furore renderà le nostre mani senza più gesti e le nostre labbra senza voce. Le impronte come le ombre spente, e i nostri occhi pallidi e coperti d’oro, i nostri sguardi opachi filtrati da noi due. Vivere nel disordine, vivere nella notte che viene accesa da un temporaneo temporale, e il paradiso diviene furioso al tuo posto. E allora pensi che Dio ha ancora un pretesto per essere violento con noi. Allora pensi che anche il più sacro che porta il simbolo del bene si infuria. Ho pensato tanto tempo a cercarlo che non l’ho mai capito e trovato, la mia attenzione di distoglie sempre appena scorgo una scelta che non è mai la sua purtroppo.. dicono che lui è sempre più forte di noi ma non ci credo. L’idea mentale e surreale fa solo male a chi non crede nel reale e nelle proprie azioni. Io preferisco perdermi, preferisco imparare e sapere quello che vedo, la storia non la farò mai, ma la posso conoscere. La Verità ha un iniziale come un bivio e se prendi la strada giusta la potrai trovare. La speranza è nell’attesa.

domenica 5 dicembre 2010

volevo solo ridere con il silenzio intorno. e te al centro.

volevo solo ridere con il silenzio intorno. e te al centro.

Sono da solo a fumare quello che sarebbe stata la nostra pace. Quando stai fatto, anche la cosa più banale ti sembra stupenda..

Morta in un giorno d'autunno.
Le mie giornate spese ad aspettarti..
Sono inutili come quando litighiamo.
Sono le ultime tre lettere
quelle che servono
di quella parola
di cui avevamo promesso
di non fare più..
Le campane suonano
una giornata
andata a lutto.
La nosta.
È morta.

volevo solo ridere
con il silenzio intorno.
e te
al centro.

sabato 9 ottobre 2010

fai guidare altri

lo stato in poche parole ci dice di non bere, ma se non marcia sulla droga, marcia sull'alcool. e le pubblicità incitano a far guidare altri. perchè chi guida, spesso non beve e non fuma. noi beviamo per sentirci qualcun altro. lo stato lancia il sasso e nasconde la mano, poi allunga l'altra per prendere i soldi. Funziona così. Poi noi ci siamo, si, ci siamo noi che beviamo e gli diamo i soldi, è vero. è verissimo. la gente dice perchè beviamo e non facciamo altro, di più creativo, di più bello.. beh sarebbe bello uscire per scoprire che si può fare altro.

venerdì 1 ottobre 2010

Ecco le parole che non dico, ma cosa le scrivo a fare? Potrei dirle, esporle al mondo. Ma qui muore la voce. Muore. Ascoltiamo brevemente, tutto quello che ci serve. Facciamo sempre quello che ci stuzzica il naso. Critico o non critico me stesso, è certo che non mi reputo, perché reputarsi qualcuno quando non è cosi.
potrei essere chiunque, un ragazzino che scrive il suo diario dei segreti, che poi segreti non sono.
Sarebbe troppo facile dire che ho bisogno delle parole da non dire. E non è facile farsi riconoscere da tutti. La gente della mia gioventù nelle cose che fa, ci prova poco, ma ci prova, ci prova una volta e poi lascia perdere. Si reputa perdente e offende se stessa in un bicchiere.
io lo so, perché perdente mi ci sento anche io. E se un giorno diventerò discretamente famoso fate silenzio e non fate parlare di me. Ci sono persone migliori. Come è ovvio che cosi sia.
la mia generazione non mette la sua anima in pace. E beve, beve, beve e ribeve.
qui è il fatto che non ci sono speranze se non la distruzione di noi stessi, cosa serve fare le cose e non riuscirci?
Siamo tutti artisti che colorano, imbrattano, scrivono questo mondo, lo fotografano, lo rendono “visibile agli occhi”, lo rendono essenziale, lo rendono come non lo vogliono, riusciamo solo ad accettarlo male, e per vederlo migliore, noi “peggio gioventù” lo buttiamo in gola sottoforma di alcool e droghe. Ditemi ora che non è cosi.
IL NOSTRO MONDO è UN MESSAGGIO SUBLIMINALE CHE CI PORTERA’ O PORTA A MORIRE DI CIRROSI EPATICA.

lunedì 27 settembre 2010

si ricomincia

Non nasce silenzio in questa vita. Ogni corpo anche se muto fa confusione. Non c'è serenità nemmeno di notte. Non c'è calma nemmeno nelle mie mani. Le finestre si sganciano verso il mondo più di quanto ci riescono le persone.. I nostri nervi sono da lanciare e nel nero della ore notturne ritrovarsi.. Permetti di non farci andare fuori mai da questa arma.. consenti che quel grilletto non autorizzi di uccidere persone.. La mia bassa capacità di esprimermi mi porta a ridere ossessivamente. E quelle persiane servono solo per scaraventare e non per aprirsi.. Serve una consiglio, una spinta in tutto, anche per la fine. Serve un cavo. Serve una forbice. Serve solo una figura per far quello che si vorrebbe fare. Serve testa. Servono vocaboli, termini, Parole che io a parole non conosco a fondo. Non serve sgrassare il mondo serve sostituire le menti. Gli organi suoneranno ancora e ancora.. Suoneranno marce nuziali e estremi saluti. Comunque sia faranno musica. Come io emetterò un suono per la vita e la nascita di nuovi strumenti, organi indispensabili. Fare delle farfalle. Fare un luogo silenzioso per le farfalle. Costruire una necropoli. Cercare di essere farfalle. E non volare. Ma cadere. Cercare di sollevare noi stessi nell'aria non è semplice. Come non e semplice convincersi di non poter svolazzare mai. Tutte le luci della mia metropoli mi fanno innamorare di essa, macchiata e scritta da noi. Scritta da tutti. Indicazioni da per tutto. Piena di tutti. Ma completa per noi due quando ci uniamo le mani per le strade nuvolose della mia città. Avere gli occhi secchi ma avere un temporale sui capelli. E poi volare. Correre. Corre alle spalle di questa strada che porta alla capitale. Rifarla tutta indietro. E aprirsi verso il mondo dalla finestra di camera tua. Dove anche se si vede poco basta per un immagine. E i fulmini saranno le nostre schiene rotte, buttate da Dio per farci gustare la vita per un’ eternità. Solo per un’ eternità. E quello basterà. Serve il momento e non si può sprecare ad incazzarsi. Era molto tempo che non avevo i piedi annaffiati dalla pioggia. Ed era tanto tempo che non avevo gli occhi secchi.. Ogni giorno è un’ esistenza, una vita.. La mia. Insieme a te. E se quest’ aria non basta ce lo faremo bastare. Siamo più antichi di quanto sembriamo. Se è vero che siamo tutti uguali.. Bèh dovremo cominciare ad esserlo. Comunque qui non piove più.

Ore 20:16 - Domenica 26 Settembre 2010

P.S.: A Roma gli autisti li chiamerei razzisti.

martedì 27 luglio 2010

quando dici "Ti Amo" cerchi sempre di dirlo il più italiano possibile.

mercoledì 14 luglio 2010

Per sei ore, il vulcano ha eruttato a dispetto del bene.

Fyrsta fullkomnun mitt var eins og eldfjall. ást mín er eins og Tornado. Það er gott að hugsa um þig sem umboðsmaður eyðileggjandi mengun. Það er frábært að hugsa um þig sem eyðileggjandi ást, en vandinn er að ef einn dagur tvö af okkur enda verstu og flestar skelfilegar jarðskjálftann þinn verður þeim sem elskaði mig brjóta hjarta þitt. The Deer og hestar leita betri skjól. Einhyrningsins og Pegasus veit ekki hvar á að fara því jafnvel himins verða reimt er kærleikur eytt. Og ég ekki enn langar að tala um hatur og biturð. Fyrir sex klst eldfjall gosið að þrátt fyrir góðar. Þú ert hörmung minn besta sem ég hef nokkurn tíma séð.

mercoledì 16 giugno 2010

partiamo

Svegliami domani con una voce felice. Il tempo non è altro che lento o veloce trascorrere di minuti. Il giuramento fatto da sempre è il tempo. Il tempo non si è mai tradito. Il tempo non è mai passato. Il tempo è un’evoluzione. Il tempo è rumore. Bisogna cercare di arrampicarsi e di non scivolare per poi cadere nel passato, bisogna sapere che se si perde l'equilibrio è peggio. Guardare avanti è l’unico modo per far si che l’istante passi. E voglio che sia un lampo il mio tempo. Voglio che ci siano giorni veloci come saette. E voglio una voce felice che all’andata e al mio ritorno sia sempre la stessa.

lunedì 14 giugno 2010

la mia è la sua ispirazione e io sono il veicolo sbagliato.