lunedì 20 aprile 2009

E PUR SI MUOVE

Ragazza lo sai bene che sto diventando pazzo. Non te lo avrei detto altrimenti. Lo sto diventando solo per il fatto che non mi hanno creduto e non mi credono come Galileo. Dal settimo piano di una casa lanciano le cicche di sigarette in testa a noi poveri pendolari, questo ha una causa effetto, ovvero bestemmiare contro quegli idioti. Poi mi rendo conto che per quella verità mi avresti tagliato volentieri le corde vocali, solo perché hai detto quello che hai voluto. Ho parlato ma inutilmente. Più che parlato su quel divano nero ho urlato. Le mie barche erano di carta, poi le abbiamo buttate nel fuco solo per vederle bruciare come i nostri neuroni. Poi ci vediamo evitare le nuvole con la metro alla ricerca del sole per non prendere la pioggia. Entriamo nella metro per non vederci.

OGGI E IL NUMERO 100

Oggi mi sono sentito molto made in japan. Mi sono svegliato tardi, ho fatto colazione con la pasta al forno, salsicce, patatine fritte e fragole con panna. Poi sono andato alle prove. Ho fumato. Ho urlato. Ho saltato. Sul bus mi sono subito gli alti puzzolenti dei rumeni e dei nigeriani. Ho comprato le sigarette e non ho i soldi per andare a suonare domani. Ho drasticamente perso tempo per cercarne dell’altro. Poi dicono sto bene solo quando sto con te. Poi mi fanno male le orecchie. Per i baci e per i volumi troppo alti degli amplificatori. Ho le dita bucate e le mani bucate. Poi il tempo dicono che aiuta a rimarginare le ferite. La nostra fiction funziona al contrario. Anche io dicevo che sarei voluto rimanere depresso e instabile dopo quella lunga relazione. Ma dopo la tranquillità ho scoperto che viene da se. Poi non smetto di fumare e di sperare. Poi mi dici che dobbiamo cambiare. Ma poi invece tutti e due rimaniamo uguali. Potremo essere anche i più convinti conoscitori del sangue cambiato ma il sangue quello è, e quello rimane. Le scintille nel cervello erano tante che siamo andati a fuoco. E mi è dispiaciuto poi oggi non salutare i miei amici. Credevo facessero in tempo ad arrivare in fermata. Ma dato che mi ritrovo sempre da solo a fare le cose, mi accompagno anche da solo. I tuoi riconoscimenti per le persone più alternative che conosci ti dicono che potevi provarci. Ho conosciuto una ragazza bellissima e poi Marta mi dice che è lesbica.