venerdì 15 gennaio 2010

paolo odia profondamente

Paolo odia:
il perbenismo della gente che dice e non fa
odia chi fa e non fa per me
odia te e odia se stesso per le cose che fa
forse troppe e poco viste
odia il non voler conoscere qualcosa della gente
odia il menefreghismo della gente.
paolo odia chi non sa decidere
odia chi è moralista e poi non fa quello che dice
odia chi predica bene e raziona male
odia chi mi fa sentire importante e con 2 schiocchi di dita di manda fuori dal mondo
odia chi non si sfoga.
odia chi se lo merita.
odia al punto giusto
perché odiare è giusto.
paolo odio al tale punto da farsi venire le palpitazioni.
odio la diffidenza, il dubbio, l’incerto.
paolo odia quando gli tremano le mani
e cazzo non dovrebbero tremare.
paolo odia. E odia tutt’ora le parole sprecate.
paolo odia l’ impassibilità.
io odio al tale punto da esplodere.
le vene le arterie, il problemi e le rinascite
non sono mai servite cosi tanto,
i pazzi stanno al manicomio e nel mio letto.
paolo odia un sogno che sia in grado di essere un sogno.
un sogno che sia spiegabile e lasci il segno del sogno.
ho tagliato i capelli alle bambole e l’ho sempre detto
che avrei dovuto fare il parrucchiere.
ma non è mai stata una mia passione.
l’ho sempre detto, come dico sempre.
l’ho sempre detto che le bambole prima o poi vanno a finire nel cestino
e ci rimane il ricordo di dire “te la ricordi quella bambola?”
io ricordo ogni momento che ho odiato
e mi dico: che cazzo ho fatto in 19 anni?
io ho fatto solo errori.
errori che provo di correggere con delle opere, manifestazioni del mio
nel bene.
ma non posso coprire il male con il bene.
il male rimane quello ed è inutile coprirlo con una coperta perbenista
perché cazzo io odio il perbenismo.
siamo tutti pazzi. Anzi sono pazzo e lo so.
non voglio giustificare nulla e non voglio metaforizzare tutto.
cazzo devono esistere modi per commettere verso il proprio io
delle mani pulite.
i cavalli mi mettono paura
ieri per la prima volta ho visto un cavallo
a due centimetri da me
gli ho messo pure un dito nell’occhio perché non sapevo nemmeno accarezzarlo
come non so accarezzare te
e come, e come sempre non riesco mai a contare i tuoi capelli.
ho visto un cavallo di nome Lady,
ho visto un cavallo e mentre batteva i zoccoli sulla terra
faceva battere il mio cuore come un terremoto.
mi ha messo paura.
ho visto un cavallo che non dovevo vedere.
ho visto l’odio che ho provato nel sentire la terra battere.
eppure tutti voglio bene agli animali.
io non voglio poi cosi bene alle persone
figuriamoci alle bestie.
sai ho fatto un po’ di conti
e sono usciti tutti sbagliati.
sai ho scritto molte cose su dei quaderni che forse nessuno mai leggerà.
sai.
ho disteso nuvole che arrivavano fino a farmi volare.
conosco, vedo e non voglio vedere.
ho fatto di me un qualcosa che non mi piace.
ho fatto della mia vita una croce che spesso è appesa
su un muro bianco al contrario.
mi contorco
vomito
mi stabilisco
e vomito
bestemmio
reagisco
vedo
mi sdraio
accendo la tv
mangio qualcosa
e poi vomito
esco
sento freddo
mi ammalo
mi viene
il catarro
mi sale l’odio
e non vomito.
le scale sono sempre le stesse, le salite sempre le stesse
a volte mi chiedo se davvero merito il meglio
a volte mi chiedo se tu meriti il meglio
e non solo scritte sulla sabbia
e non solo frasi e parole
e non solo poco dolore
e non solo carceri
e non solo stelle lanciate all’aria.
io non mi odio.
purtroppo in qualche modo devo trovare il modo di amarmi più di voi.
e la società
purtroppo in questo luogo di sosta fa cagare
le mani incominciano a smettere di tremare
forse mi sono sfogato
o solo certe cose che leggo
mi rilassano.
un giorno me ne andrò
in tutti i sensi. Tutti quelli che vi vengono in mente.
me ne andrò da un luogo lontano
o me ne andrò dalla vita.
me ne andrò dai vostri occhi comunque sia.
fatevi l’esame del sangue.
io ho sempre pensato di mettere della tinta rossa.
io sempre pensato di colorarvi in un modo diverso
per vedervi diversi e farmi piacere.
saremo dei cartoni.
sappiamo ce i cartoni piacciono a tutti
a grandi e piccini
almeno cosi piaceremo a tutti.
non degno dell’odio e non voglio odiare ma è più forte di me.
qualcuno sul letto ansima
o di terrore, o di godimento
qualcuno ansima e parla male alle mie spalle
ma questo non m’interessa.
qualcuno sa e non parla. Qualcuno nasconde e non parla.
io ho un bisogno infrenabile di sapere. Di sapere.
dai libri alla verità di ogni persona.
io ho bisogno.
io ho bisogno di un foglio e una penna.
e ora
ditemi un metodo per essere costante nelle azioni,
non per forza nei sentimenti.
un segreto, un cazzo di qualcosa, vi prego.
io credo in quello che faccio?
si, sono costante in quel che credo
ho poche idee, ma quelle poche idee che ho rimangono forti.
se manterrò questa costanza per me ne avrò un po’ per tutti.
che segreto esiste?
non esiste qualcosa di facile che guida i miei sentimenti.
coltivo tranquillo quello che credo .
non starò li a pensare a quello che devo o non devo fare.
la costanza non è poi cosi devastante se non la dai.
non posso diventare servo di quello che do o che vorrei avere in mano.
io questa sera comunque non saprò cosa pensare.
Notti.