giovedì 29 ottobre 2009

Perché dopo aver scopato la sigaretta serve come l’acqua. rendiamo nulli i spazi e realizziamo che questa sigaretta ce la siamo fumata nello stesso tempo. Insieme. Penso che Dio debba massacrare in misura notevole e in quantità precisa molte persone. solo perché mi fanno ridere. perché cazzo c'è sempre qualcosa da fare oltre che riempirvi di affettuosità... eh io invece sono indifferente, freddo, distaccato, insensibile, non curante, apatico e impassibile. ma partecipo con passione alle vostre esibizioni d'amore. Vedrò volentieri i vostri spettacoli, e altri ancora, e ancora altri sul parcheggio dove usciamo, compariranno altri capitoli su capitoli, altri eroi, altri peccati dolorosi sulle corna messe. E non vedrò l’ora della fine. Perché tutto quello che fate mi mette angoscia alla passione . e odio i preti. I marciapiedi sono distrutti sull’Anagnina. Un buco di due metri profondo abbastanza per rimanere con la testa di fuori, mi fa capire che ne servirebbero abbastanza un po’ per tutti. Odio i cattolici perché sanno sempre cosa farne dei soldi. Odio te perché son sai mai cosa farne di me.

domenica 25 ottobre 2009

Ora è meglio.

Ci siamo ancora. E ci facciamo problemi per cose inutilizzabili. Ho imparato a modificare il mio passo e ora vado sempre più veloce. Ma non è poi cosi tanto meglio. Dalle case per buttare la mondezza si vedono le bandiere Inglesi. E credo che l’unica cosa legale rimasta sul pianeta è l’ora legale. Abbiamo capito di fare altrettanto con gli altri. Abbiamo capito che tanto perso per perso fa perso al quadrato. Abbiamo capito che noi abbiamo dimenticato la mattina della domenica. Stronzo mi dici. E non capisco il motivo. Ora che incentivo c’è di prendersela con le persone? Che motivo c’è di scartavetrare ancora un muro che è franato. che motivo c’è affibbiare le cose nella testa degli altri per poi cazzo non fargli assimilare zero. E non ho mai messo in dubbio perché cazzo alcuni di voi nemmeno lo meritano di essere messi in dubbio. epidermici di merda. E stringersi alle serrande e metterle in tensione con le mani incazzate e far dislocare pure la terra. scorgere che tanto ogni cosa nel giorno non cambia. percepire che tanto quando credi di essere buono e giusto, le persone approdano solo nel momento della necessità. E chissà se ti recupereranno. Le rivendicazioni inutili alla cortesia. Come se tutto servisse per uno scopo irrecuperabile e superfluo all’immaginazione. E abbiamo ancora tempo da perdere devote merde. Ora va tutto cosi. Un po’ a puttane. E ci sbattezziamo per cosa. Per avere i tendini a mille. Per effondere incazzature. Per mandare a fare in culo tutto. Quello di cui siamo padroni ce lo prendiamo e teniamo stretto tra le braccia. il resto può anche spostarsi.

sabato 17 ottobre 2009

.....stereo......

ABBRACCERO' LE TUE COSTOLE ROTTE E URLERAI DI GIOIA.

senza word dobbiamo cercare di non fare errori

e dobbiamo cercare di non fare errori. sai io ti porterei come un mosca morta in mano. fischieremo ancora a questo bus che non si ferma mai? fischieremo ancora come i pecorari alla luna? e ieri mi hai detto cosa volessi di più dalla luna. io risposi le stelle. e tu scusandoti dicevi che non era la luna ma la vita. e avrei dovuto rispondere "lucano". sbattere le dita nelle tasche dei nostri giubbotti di pelle freddi. riscaldalci le mani sotto le ascelle tu con le mie e io con le tue. e ti facevo da letto sul divano. mi hai messo il cuscino sulla pancia con la tua testa sopra. le mie mani hanno due temperature diverse. i nostri corpi hanno temperature diverse. e se c'è qualcosa di vero come la mia esistenza allora dovranno far cadere altri salici nel mio giardino. non so perchè io ti voglio cosi forte. non so perchè vorrei credere in quello che penso. sai ci scartavetreremo ancora il cuore. e il catrame come ricordi me lo toglievi tu dagl'occhi. siamo due opposti che non si attraggono. sai la mia sfiducia sta nelle cose giornaliere. non credo nel freddo perciò nemmeno sento caldo. i seni messi in faccia e io che ti dico che non è una bella cosa. o sarebbe meglio se non scopiamo ma se scopiamo è meglio. sarebbe meglio se scappiamo e se scappiamo fidati è meglio. sarebbe megli tutto persino me. se faremo la raggine ci butteranno. io sento che qualcosa può far sparire tutto. ed è il motivo per cui io sono qui. come le vite ricuicite alla cazzo. gli alberi condannati a morte, decapitati e bruciati nei camini per sentire le nostre spalle calde sotto i piomoni. e mentre mi stendo per terra mi dite che arriva un cane.. da lontano. non è tempo nemmeno di pulsazioni. viggeremo da soli nei nostri giubilei. e quente volte cabio casa? io voglio qualcosa che a prescindere da me cambi. "che non so se verra ma non credo che venga." le lettere baganate dentro la casella della posta nel portone. e il ti amo si era cancellato. e pure il mio. cosa mi ero perso? la via di casa. io ho perso tempo e non ho più tempo da perdere. avevmo la morte viva nel cuore. nullatenenti. certo che adesso sarà più complicato scordarsi il suo nome e anche il mio nome. che poi questa città nemmeno mi piace qui mangiano pesto che pare una pappetta per neonati. tanto la gente non si ricorderà. non buttare la benzina sul fuoco anzi, allontanati da fuoco.

martedì 13 ottobre 2009

ELISA E IL PUNTO G

vogliamo scopare più del dovuto. e ci rifugiamo nelle case abbandonate, facendo gli eroi con le vestaglie di seta e i vestiti del mercato, ci travestiamo e poi vomitiamo 21 volte nel bagno e una in giardino, tu mi tieni su i capelli e io ti tengo su la vita, chi si addormenta per primo è perso. perchè deve sempre arrivare la mattina? che poi scappare e scopare è la stessa cosa. Sempre quando piove si parcheggiano sotto il tetto del benzinaio, che tanto a Roma benzina, e acqua piovana sono la stessa cosa. adocchiare dal finestrino del bus appannato i sparti traffico e i ponti, che sono tutto cemento armato e ferro. Intanto i tizi riparano le cabine telefoniche. E le signore passano con i secchi e i stracci in pigiama per la strada con le ciabatte come se l’asfalto fosse un bagno asciuga. E almeno la mattina a colli albani si ride un po’, c’è molta comicità. Il pazzo la mattina urla e tutti ridono. Applausi per lui e le sue facce e i suoi denti gialli, e sui detti sempre molto educati “mignotteeeee!!! Puttaneeee!!! Damme sto giornale del cazzo!! Figlio de ‘na mignotta! Li mortacci tua!” sempre molto delicato. E alla fermata del 551 i vecchi sulle sedie a rotelle e un altro pazzo con un bastone in mano tipo eremita di dio a parlare da solo, forse a dire qualche parabola del cazzo. I magrebini vendono i giornali ai semafori.
È che oggi non ho dormito.

domenica 11 ottobre 2009

pijata ammale xD

lei rimase inorridita quando un paio di anni fa comperai una chitarra e dissi che mi sarei messo a cantare, accompagnandomi da solo,dalle canzoni composte e musicate da me. disse che sarebbe stato sotto il mio "livello" e io risposi che sotto al livello del marciapiede c'è sempre la fogna. ma lei non capi cosa intendevo e io detesto spiegare una metafora. o mi si capisce oppure no. non sono mica un esegeta. non penso quasi a nulla eppure a tutto. perchè c'è qualcosa di vero come l'innocenza. la sua. e tutto gira intorno alla "bugiarda morale sessuale della società borghese". e non so come toccargli le mani. e non so ancora di cosa farmene delle sue mani..

lunedì 5 ottobre 2009

chiamata pedonale.

E cammineremo lentamente su una corda per non cadere. E sui bus vediamo bellissime scene, del tipo i manifesti di destra mandati a fuoco. E i cani che ci si avvicinano e noi corriamo. Siamo quasi arrivati ci diceva papà. Mentre invece distavamo troppo dal mare. Sai me lo ricordo ancora. Poi dirti che le stelle sono tante. Troppe. Anzi infinite. E tu che nemmeno piangevi. Giunta da sempre, tu che te ne andrai ovunque. Ma siccome questo scetticismo non potrà mai essere attuato, e poiché d’altra parte, sono dedito a un turbamento nuovo, io aspetto di diventare un pazzo molto cattivo. Eccolo il tempo degli assassini cazzo!ti ricordi delle cappe sotto gli ombrelli, e le scarpe sporche lavate con la pioggia? Sai che mi diverto a far inciampare le persone in metro? Poi leggere su dei giornali che c’è gente che si butta dai balconi perché disabili e affetti da tumori. Ho mandato a fare in culo una madonnina di maiolica e mi sono sentito nemmeno tanto in colpa. poi attraverso i pali pubblicitari perfettamente paralleli per non sentirmi solo. Incastrato con le spalle.