lunedì 14 settembre 2009

la testa bomba.

Mi pendola solo una mano che è pronta a cadere. Poi nemmeno è la fine. Non lo è, e non lo sarà ancora. E non interagisco e non mi influenzo a tal punto di commuovermi. Sarà che mi odio cosi. Sarò allergico a me stesso. sarò un collo da scrocchiare fra le tue dita. Sarò probabilmente un vaso da buttare dal ventisettesimo piano di un grattacielo che cade sulla mia stessa testa. Sono io che non peso quasi niente, e sono io che però impedantisco tutto. Mando a random un'unica traccia sul cd. Mando a lacerare le tue schiene. Mando a far bruciare le foto. È che ci piace cosi. Sorridenti ai scatti di un flash. E magari nemmeno ci serve sorridere. E nemmeno ci serve quello che ci facciamo. Io sento la differenza. E io sento che è inutile tutto. Come il tipo della bandiere rinchiuso nella stiva e fatto morire dentro. Io son contento di vedere meno gente possibile. Avere il minimo tutto contato. E averlo con chi voglio. E che spesso non do. Il fatto è che vi voglio troppo. È troppo che è troppo. Sono sempre del parere che tutto prima o poi stagna. Ma io non voglio farlo. Innesco elettroni schiaccio bottoni esplodo emozioni mando ai manicomi.