giovedì 7 maggio 2009

STELLE SALENTI

Che poi ascoltare Amelie in metrò era il massimo, vediamo le macchine attraversare con il rosso, le persone che attraversano con il rosso. E alcune macchine che si fermano con il rosso, a formare tipo il tetris. È nella natura umana rubare per formarsi, rubiamo emozioni, atteggiamenti e frammenti di persone per creare noi stessi, siamo dei ladri in cerca di qualcosa che non c’è in noi. Poi lei ha sempre la meglio su di me. Poi penso che io so che il tabacco mi fa male come mi fai male tu, soltanto che il tabacco non lo sa e nemmeno tu. Poi mentre ci fumiamo noto che i denti mi tremano simulando il suono dello girare delle eliche di un elicottero, mentre il fumo mi esce dalla bocca. Che poi ricordi quando lanciavamo i sassi in aria? Ricordi che li volevo lanciarle cosi in alto da farle diventare stelle salenti invece che cadenti solo per te? Ho sempre voluto fare il contrario. E ancora lo faccio. Soltanto che i nostri sassi non arrivavano alti 40 km e arrivare nello spazio e poi bruciare, quindi non ci rimaneva che esprime desideri nelle notti di San Lorenzo e vedere le stelle cadenti entrare nelle nostre pupille, poi esserci accorti che il più delle volte erano satelliti militari. Con una certa modestia mi dicevi che mi avresti voluto vedere ancora, ma io non so fino a che punto spingermi. Ma ma ma sei li? Ok.