martedì 1 settembre 2009

dormono belli e paciosi

Dormo o no su quel divano dormono. Mi gratto il naso perché mi prude, mando lo sguardo su di loro e dormono. Dovevamo vederci un bel film ma sono andati a vederli meglio dentro la loro testa. Manca solo che sbavino sui cuscini, Edoardo strafuso di sostanze chimiche allungato su un pezzo di divano, Valentina sotto effetto di birra vino e canne con la testa sul culo del suo diletto, e il suo diletto Tommaso sdraiato a sua volta con il cuscino da culo. E rido. Ho mangiato del buon cocomero. E ora iniziano a russare. Diventerete tutti più orridi quando vi sveglierete, vi toglierete le caccole dagli occhi. E vi strofinerete le palle. O che. Il sonno mi assale ma preferisco farvi dormire. E forse è meglio cosi. Tanto che mi resta da fare domani? Quello che mi resta da fare tutti i giorni. Non ho. Ed ho un non. E mi sorride il cuore a pensare che scrivo queste cose. Io ho una fottuta pagina internet tipo diario con il lucchetto. E cazzo se rido.. ma come tutti i diari le cose si ripetono, cioè teoricamente no.. il diario racconta giorno per giorno la nostra vita.. sembra che la mia non cambi, e perennemente dissociata da quella che vivo. Ok. Cosa faccio nel giorno cosa scrivo del giorno, della notte, di quello che mi succede di quello che faccio quando mi tolgo la maglietta prima di andare a dormire. Quando i gatti grattano alla finestra perché hanno fame. Cosa racconto. Nulla. Racconto i miei deliri scoppiati che vivono alla cazzo nel mio cervello, vivo alla cazzo. Se dio ci ha creati per vivere tutti alla cazzo. Allora vuol dire che fa bene bestemmiare. Non prego un dio padre ogni potente perché sarebbe inutile. Non mi spinge nulla pensare che li su ci sia qualcuno che mi faccia stare paradossalmente bene. Sinceramente mi sono rotto le palle di fare le cose, di vedere le persone come non voglio. Non riesco a dire di no. Anche se la cosa più bella che può esistere sulla faccia della terra è dire no. Sempre i giri di parole che poi si tramandano i giorni e fai il finto tonto sparando massime su come far pensare meglio il tuo no. E intanto sudo e mi vado a togliere la magliette con John Lennon disegnato sopra che dopo puzza e domani non potrò mettermela. E mentre loro dormono mi fumo una sigaretta e taglio le rose da mettere sul divano. Bramo, sbaglio, etichetto ogni cosa e ogni persona, ogni cosa, sputo pensieri che non voglio, compero dagl’altri quello che non ho. è quello che mi riesce meglio come scrivere, suonare, cazzeggiare, fumare ed urlare cercando di azzeccare qualche nota senza stonare quello che sembrano gli accordi accordati di una chitarra o basso. Sono io che peso quasi niente. Sono io che impedantisco tutto. Impatto duro, gelido, sintomo di una generazione decadente. La NOSTRA. SEMBRIAMO UN PO' TUTTI TIPO ABORTI. O SIAMO TUTTI DEGLI ABORTI. OK. SIAMO DEGLI ABORTI.