venerdì 22 gennaio 2010

mbhe.

Scrive. e riscrive. Scrive. e riscrive. Scrive. e riscrive. Scrive. e riscrive. Scrive. e riscrive. Scrive. e riscrive. I paesi sono come le maligne e curiose vecchiette pronte a succhiarti il sangue come le sanguisughe.ma le vecchiette sono destinate a morire presto come la mentalità dei paesi....Ma gli spettatori del nostro canale ci guarderanno mai cantare e ballare?.

lunedì 18 gennaio 2010

1.Dovete smetterla con questa operazione commerciale di guardarvi dentro e attorno. Per favore fatelo.

2.Potete fare pure come cazzo volete nessuno ve lo impedisce.
O te lo impedisce caro stronzo.

Io come le foto di Henri Cartier-Bresson
o IO come le poesie di Diego Valeri che dicono:
“l'aria non ha colore,tutto è perduto intorno.”

Caro padre intorno a te è tutto perduto.
E ora facciamo un po’ di attenzione!!
E si facciamola cazzo!

Litigano padri e madri e cazzo se litigano,
ma i padri vanno a puttane come le puttane!

discutono padri e madri
attaccano briga per i figli e per il mantenimento
e cazzo se se la contendono!!

E ora arriva il benedetto ripudio da parte mia!
era quasi l’ora.
Ma quasi come sempre non c’è mai nessuna improvvisata rivoluzione.

Muoiono padri e madri
anche se non vorrei farli morire.

Non mi trovo mai troppo vicino alle vostre facce da riuscire a dirvi: ciao.
Non possiedo molta autorità per fottermene.
Come non possiedo molte cose.
Quello che ho me le tengo stretto.

Intanto vedo capelli ricci e preferisco perdermi.
Intanto vedo Vodka e preferisco perdermi.
Intanto vedo follia e preferisco perdermi.
vedo gli occhi in cui preferisco perdermi.
vedo le mani
vedo i i bla bla bla sinceri in cui preferisco perdermi.
vedo le pagine girate di ogni giornata improduttiva in cui preferisco perdermi.
vedo le foto,
le canzoni dove preferisco perdermi.
nelle magliette xxxl dove preferisco perdermi.

dove non riesco a perdermi preferirei perdermi.

Siamo scimmie che si tolgono i pidocchi a vicenda.
siamo ognuno a vantaggio dell’altro.

ci vuole tempo anche per sbucciare un’arancia.

CIAO..

venerdì 15 gennaio 2010

paolo odia profondamente

Paolo odia:
il perbenismo della gente che dice e non fa
odia chi fa e non fa per me
odia te e odia se stesso per le cose che fa
forse troppe e poco viste
odia il non voler conoscere qualcosa della gente
odia il menefreghismo della gente.
paolo odia chi non sa decidere
odia chi è moralista e poi non fa quello che dice
odia chi predica bene e raziona male
odia chi mi fa sentire importante e con 2 schiocchi di dita di manda fuori dal mondo
odia chi non si sfoga.
odia chi se lo merita.
odia al punto giusto
perché odiare è giusto.
paolo odio al tale punto da farsi venire le palpitazioni.
odio la diffidenza, il dubbio, l’incerto.
paolo odia quando gli tremano le mani
e cazzo non dovrebbero tremare.
paolo odia. E odia tutt’ora le parole sprecate.
paolo odia l’ impassibilità.
io odio al tale punto da esplodere.
le vene le arterie, il problemi e le rinascite
non sono mai servite cosi tanto,
i pazzi stanno al manicomio e nel mio letto.
paolo odia un sogno che sia in grado di essere un sogno.
un sogno che sia spiegabile e lasci il segno del sogno.
ho tagliato i capelli alle bambole e l’ho sempre detto
che avrei dovuto fare il parrucchiere.
ma non è mai stata una mia passione.
l’ho sempre detto, come dico sempre.
l’ho sempre detto che le bambole prima o poi vanno a finire nel cestino
e ci rimane il ricordo di dire “te la ricordi quella bambola?”
io ricordo ogni momento che ho odiato
e mi dico: che cazzo ho fatto in 19 anni?
io ho fatto solo errori.
errori che provo di correggere con delle opere, manifestazioni del mio
nel bene.
ma non posso coprire il male con il bene.
il male rimane quello ed è inutile coprirlo con una coperta perbenista
perché cazzo io odio il perbenismo.
siamo tutti pazzi. Anzi sono pazzo e lo so.
non voglio giustificare nulla e non voglio metaforizzare tutto.
cazzo devono esistere modi per commettere verso il proprio io
delle mani pulite.
i cavalli mi mettono paura
ieri per la prima volta ho visto un cavallo
a due centimetri da me
gli ho messo pure un dito nell’occhio perché non sapevo nemmeno accarezzarlo
come non so accarezzare te
e come, e come sempre non riesco mai a contare i tuoi capelli.
ho visto un cavallo di nome Lady,
ho visto un cavallo e mentre batteva i zoccoli sulla terra
faceva battere il mio cuore come un terremoto.
mi ha messo paura.
ho visto un cavallo che non dovevo vedere.
ho visto l’odio che ho provato nel sentire la terra battere.
eppure tutti voglio bene agli animali.
io non voglio poi cosi bene alle persone
figuriamoci alle bestie.
sai ho fatto un po’ di conti
e sono usciti tutti sbagliati.
sai ho scritto molte cose su dei quaderni che forse nessuno mai leggerà.
sai.
ho disteso nuvole che arrivavano fino a farmi volare.
conosco, vedo e non voglio vedere.
ho fatto di me un qualcosa che non mi piace.
ho fatto della mia vita una croce che spesso è appesa
su un muro bianco al contrario.
mi contorco
vomito
mi stabilisco
e vomito
bestemmio
reagisco
vedo
mi sdraio
accendo la tv
mangio qualcosa
e poi vomito
esco
sento freddo
mi ammalo
mi viene
il catarro
mi sale l’odio
e non vomito.
le scale sono sempre le stesse, le salite sempre le stesse
a volte mi chiedo se davvero merito il meglio
a volte mi chiedo se tu meriti il meglio
e non solo scritte sulla sabbia
e non solo frasi e parole
e non solo poco dolore
e non solo carceri
e non solo stelle lanciate all’aria.
io non mi odio.
purtroppo in qualche modo devo trovare il modo di amarmi più di voi.
e la società
purtroppo in questo luogo di sosta fa cagare
le mani incominciano a smettere di tremare
forse mi sono sfogato
o solo certe cose che leggo
mi rilassano.
un giorno me ne andrò
in tutti i sensi. Tutti quelli che vi vengono in mente.
me ne andrò da un luogo lontano
o me ne andrò dalla vita.
me ne andrò dai vostri occhi comunque sia.
fatevi l’esame del sangue.
io ho sempre pensato di mettere della tinta rossa.
io sempre pensato di colorarvi in un modo diverso
per vedervi diversi e farmi piacere.
saremo dei cartoni.
sappiamo ce i cartoni piacciono a tutti
a grandi e piccini
almeno cosi piaceremo a tutti.
non degno dell’odio e non voglio odiare ma è più forte di me.
qualcuno sul letto ansima
o di terrore, o di godimento
qualcuno ansima e parla male alle mie spalle
ma questo non m’interessa.
qualcuno sa e non parla. Qualcuno nasconde e non parla.
io ho un bisogno infrenabile di sapere. Di sapere.
dai libri alla verità di ogni persona.
io ho bisogno.
io ho bisogno di un foglio e una penna.
e ora
ditemi un metodo per essere costante nelle azioni,
non per forza nei sentimenti.
un segreto, un cazzo di qualcosa, vi prego.
io credo in quello che faccio?
si, sono costante in quel che credo
ho poche idee, ma quelle poche idee che ho rimangono forti.
se manterrò questa costanza per me ne avrò un po’ per tutti.
che segreto esiste?
non esiste qualcosa di facile che guida i miei sentimenti.
coltivo tranquillo quello che credo .
non starò li a pensare a quello che devo o non devo fare.
la costanza non è poi cosi devastante se non la dai.
non posso diventare servo di quello che do o che vorrei avere in mano.
io questa sera comunque non saprò cosa pensare.
Notti.

lunedì 11 gennaio 2010

Penso a come sarebbe bello giocare a nascondino insieme.

domenica 10 gennaio 2010

tu dije de si

Buttato in una vasca senza acqua per capire come ci si sta senza. Non sono né paradiso né inferno. Ho provato a portare in grembo un qualcosa che non era mio e bene, non ci sono riuscito. O cercato di capire il genere umano ma cazzo non è per niente facile. Non riesco nemmeno a capire me. Nessuna direzione è giusta se vai verso nord. Nessuna. e fidati, mai il nord ti porterebbe dove vorresti. Io sto a sud dei tuoi occhi, come potrai mai vedermi? Come potrai mai? Ingoio rose molto spesso per mantenere il mio cuore rosso vivo. In questi posti dove tutto sembra scorretto c’è qualcosa che ci rende veramente scarcerati? Eppure anche se non sembra, più del mondo non possiamo andare. Quindi vaghiamo “a nord di nessun sud”. gli altri hanno spento le luci per noi. Hanno spento addirittura gli occhi con le luci accese. Li hanno chiusi? Io non riesco a dormire nemmeno con la tv accesa. Alla mia sinistra c’è un mobile il quale non ho mai aperto se non per prendere le mie mutande, quanto cazzo è inutile questo mobile? Alla mia destra c’è una porta che apro ogni volta per stare isolato da mio padre e dalla vita mondana che c’è a Roma e mi dico: quanto cazzo serve questa porta? troppo. Poi usciamo di fuori e di notte per l’inquinamento causato dai lampioni dalle mille luci e dai fari delle macchine non si vedono nemmeno le stelle, sinceramente nemmeno mi interessa. ma io ti porterò sempre come una stella su due mani.
nel mentre andiamo al mare e poi al cimitero Americano.
quando è un complemento relativo non si accenta, ad esempio "io ne voglio un po' " invece quando è negazione, sì
meglio soli o i soldi??? mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm

venerdì 8 gennaio 2010

sogno gatti da uccidere

Ho sognato che ero tipo in un raduno dei K.K.K. e avevo un gatto bianco chiazzato arancione da uccidere. Allora incominciai a strozzarlo e le sue unghie s’infilavano nel mio braccio e cosi lo lasciai. Il tizio di fianco a me lo prese e vidi il gatto agitarsi al tal punto da morire nel suo pugno. Il rumore del collo. il rumore della morte senza un miagolio. poi siamo ripartiti. loro tutti incappucciati e io no. Portavo il megafono. Forse la loro voce.

giovedì 7 gennaio 2010

paolo lo sa.

Lo sappiamo e cerchiamo di tirare avanti. Che cosa avrai mai fatto di sbagliato da creare giramenti cosi alti testa? Non hai fatto nulla e lo sai. E allora cosa hai? Hai paura di quello che potrebbe succedere? Solo perché tu cazzo, tieni a determinate persone. Io ti credo. E so che sono cosi. Vedrai che con il tempo tutto si correggerà. Tutto andrà per il verso giusto. Aspettiamo un poco. D'altronde non ho una spada, un coltello, ho ricci ma non sono d’oro. Ho cercato di allontanarmi prima del previsto e ci sono riuscito. E un po’ fa male. piano mi sento meglio. Non ho mai sentito il mio petto bussare cosi forte alle mie casse toraciche. Sarà che mi sento bene o male. Tutto va bene. Va tutto molto bene. Io ho voglia di stare com'ero fermo. Senza preoccupazioni eccessive. E ti senti bene, ora lo sai. È solo che non vuoi prendere per il culo nessuno anche se non lo stai facendo. Tutto passerà se io vorrò. E sta passando come il vento che pizzica e tocca solo una volta un ramo di ciliegio.