lunedì 8 giugno 2009

la luce è spenta

E come il sale su una ferita ti sale in corpo. Non posso vederti, mi dai l’urto. Non sopporto i tuoi falsi sorrisi. Non sopporto quello che non dici e se dici qualcosa è di una certezza che credi sia una tua certezza ma non è cosi. E non avremo nemmeno posto per scopare da qualche parte. Non avrai posto per scopare da qualche parte. Più visibile di cosi non si può. Poi mi vedi in percentuali. E vedi che sono al 30% di me stesso. No non ho voglia nemmeno di abbracciarti e di salutarti. Ormai quello che ho capito è che fai con tutti cosi. E io che ci credevo veramente. Avevamo occhi duri e neri. Che poi domani mi incontro con Alice a fare foto (che non è la cugina di Marta). E poi andremo a vedere Arianna che suona il pianoforte divinamente a palazzo Barberini. Poi sentirmi dire insulti e cazzate sul mio conto. Se vuoi urlate io non vi sento. Se voi parlate di me io non vi sento. Ci eravamo imbucati cosi tanto nelle fratte al parco degli acquedotti che non ti vedevo più. I nostri vestiti erano seppi di piante. I nostri vestiti più che altro i miei. E sai cosa mi da più ai nervi la messa a fuco delle reflex. Nemmeno riesco a mettermi a fuco. Davanti lo specchio mi guardo gli occhi che si avvicinano alla luce e vedo la pupilla dilatarsi o stringersi al cambio della mia posizione. E oggi non ho nemmeno mangiato. Vedremo ora la tv. E andremo a fotografare gli aerei. E vedere il cielo dalla cemento del parco, sdraiati sul cemento mi ha fatto male alla testa. La cupola tremenda di questo mondo, avere paura di una cagata di pettirosso, avere paura perché dopo essermi alzato dopo la sigaretta vedevo tutti puntini gialli. E non ti preoccupare. Vai con il tuo tremendo amico. E ricorda che io non dimentico. Non sono un tipo normale. Mi rimane tutto impresso. È un dettaglio irrilevante. E intanto berremo ancora del martini con un oliva marcia che galleggia. E sai ci faremo e voglio farmi questa volta. Vai a fare in culo a te e le tue percentuali. E intanto corri che ti fa bene. La periferia offre molto e niente. Avremo male allo stomaco ricorda. E la lucciola ormai è di casa, la vedo sempre dentro l’erba alle 3 di notte è sempre li. E il mio gatto piange perché i cuccioli di gatto non so nemmeno io dove sono stati buttati.