giovedì 25 febbraio 2010

Siamo in via nazionale e sotto i portici guardiamo i turisti teste milanesi del cazzo mentre ci fumiamo una sigaretta. E davanti a me a piazza della repubblica c’è una bella basilica di cui non ricordo il nome. Sarà che qui tutto è bello che mi fa sentire bello pure a me. Sarà l’aria sporca del centro Roma che mi purifica i polmoni. Le volanti, le ambulanze, i cileni, le statue che sputano acqua dalla bocca. Ed è strano che il 64 non sia pieno. Cazzo rido! Oddioooo!! C’è un matto parla urlando dell’umanità! È proprio un matto!! E sputavo il fumo e chi passava vicino a me, spostava la testa con senso del disgusto. Quando vuoi arrivare tardi, finisci sempre che arrivi prima, e i semafori sull’anagnina sono tutti verdi. Sai ormai il vino è il mio rituale, in giro una birra con Marta, e a casa svariati bicchieri di vino, il fatto è che riescono a far pompare meno il cuore, il fatto è chi mi danno calore, il fatto è che trovano una forma paradossale e attiva dentro il sangue che tu ora non hai. Il fatto è che tutti, ma dico tutti senza escludere nessuno siamo acini attaccati sullo stesso grappolo, il problema è che quelli marci cadono sempre prima, ma alla fine ci si rincontra sempre dopo la fine. Almeno che nel tempo della raccolta non siamo scelti per dare del bene ad altri. E almeno che noi non …………………………………………………………………………STOP.

mercoledì 24 febbraio 2010

[What I really need is a heaven.]

Ti amo per sempre mai veramente.Chi dice che i treni passano un volta sola? Chi dice che i treni non si fermano mai? All'Anagnina c'è un treno piantato nella piazzola della stazione, uno di quei treni d'antiquariato e chissà se qualcuno lo sta ancora cercando. Intanto butto la cicca davanti l'entrata della metro, volevo schiacciarla ma ho pestato un altro mozzicone cazzo! Nemmeno riesco a riconoscere le cose che butto. Evidentemente vogliono essere lasciate in pace. Prendo la metro.

martedì 23 febbraio 2010

ye yeeee!!baby!!!

che penso della vita o della morte? che domande!! lasciami dormire fino a domani poi te lo dico, no?!... per adesso stiamo in solitario io e il tetto, adesso sta solitaria la mia schiena che si struscia con il letto, tutto è distinto e solitario, tutto è chiaro come d'altrone me. come d'altronde tutto quello che creo e... faccio e avevo. il problema è: non vinco mai nemmeno al gioco del solitario! Vacca troia!! e sapete che cos'è l'amore? beh, ve lo dico io. l'amore è come me, si attacca come molta gente sulle canne, si, sulle canne, perchè l'amore vuole essere solo tritato e fumato e poi offerto ad altre bocche, questo è. però io bevo.. quindi??

martedì 16 febbraio 2010

Il problema è che mi vedi su tutti i cartelloni comunali. E non lo sai. Perché li creo e li stampo io. Sai, sono appesi in tutto questo paese di merda. E io tra una settimana avrò poco a che fare con voi. E tutti i giorni a venire per voi non saranno altro che martedì grassi. Le stampanti si fermeranno e io odierò i piccioni e la gente che attraverserò facendo finta che non esistano. Che Dio mi mandi tutto a puttane. Io chiedo il divorzio tra la mia anima e il mio corpo. Solo questo.

lunedì 15 febbraio 2010

E direi che invece che ai palloncini, io i miei desideri li affido alla tazza del cesso. Perché a quello credo. E io sono diffidente da tutto quello che vedo. Fuori è plastica, e guardandoci tutti negl’occhi non rimane che plastica. Ho le labbra spaccate. Ho i capelli ad un livello drastico, ormai sono ad un livello disastrato pure loro. Ho la vescica che quando piscio mi fa male. Forse per l’alcool, i reni che come sempre vanno a farsi benedire. Quando sto fermo i miei occhi si fermano e si immobilizzano, stanno fermi. Perché ad ogni parola detta o fatta poi abbiamo paura di guardarci dentro. È come l’edera, si attacca e la devi uccidere per toglierla. E che non mi ci rispecchio dentro questo vetro.

lunedì 8 febbraio 2010

nient'altro.

Continua pure ad appropriarti di parole sconnesse e belle da ascoltare che tanto solo questo ti rimane da fare. tocca a te ricercare cose che abbiamo preferito abbandonare su un foglio originale che poi era bianco chiazzato di caffè.. e magari ci avevo sputato pure sopra, solo per il gusto di sentire l'odore della saliva come il cuscino la mattina, che oltre a starci lo sporco del trucco c'era lo sporco di te. e sembra strano che andatone da casa mia ti eri spruzzata addosso pure il mio profumo, cosi tanto per ricordare qualcosa di me su di te. ti chiedevo a squarciagola di scegliere me. hai scelto ben'altro ed ora non provare a voltarti indietro, non perchè non ci sarò ma perchè c'è solo una grossa pozzanghera dove annegheresti con la tua bella camicia a quadri comprata dove non mi hai mai portato e dove ti chiedevo di andare a vivere. insieme. come le camicie rotte sotto l'ascella, come quello che ti dicevo di mettere. come quando passavamo le ore a decidere come vestirsi, sperando che per strada mandavamo solo radiazioni di simbiosi e profumi. i nostri, che cazzo, rompevano il culo pure alla pornostar più porca che potesse esistere. oh cazzo. e sembra strano che il primo sorriso del giorno te lo regali il sole che esce dai palazzi invece che da me. e non lo so.TU non mi annoierai mai anche se stai immobile con una clessidra in mano.dicevo.invece mi spaccavi solo le palle. e vi pure conosco. e ripetiamo il numero di telefono in RP.e ripetiamo che ce la farai sempre. e ripetiamo che eravamo insieme. e ripeto che non è più così. e la barba prude. la barba prude, ma tu continua a baciarmi. fatti uscire un cazzo di eritema sulle labbra. per me. cazzo. quello che bisogna fare non te lo posso dire perchè lo sai. ovvero nulla. ed ecco il tutto: tu non sai nulla.fingi di non sapere e sai per finta. oddio avevo una cosa in testa che arrivava fino alle gambe ma l'ho dimenticata come tutto dovrà essere dimenticato. eio dicevo che comunque sia me ne sarei andato, e fidati che lo farò.. non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando, prendendo un qualsiasi mezzo pubblico diretto lontano da qui ti scriverò sui vetri appannati "Vaffanculo".. tu parli per cazzi miei e io parlo per i cazzi tuoi. lo so è orribile ma adesso a questo penso. dicevi le confusioni. dicevo questo ed altro, e io ti ripeto tutto in modo ironico.. perchè una risata a crepapelle te la puoi anche fare, non una ogni tanto però, sempre cazzo. ma ridevi davvero quand'eri con me? si dice che ridere fa bene alla salute, ed allora io che ti facevo ridere non ti facevo bene alla salute? adesso mi accendo una sigaretta, che come scena fa sempre effetto.. e usavamo i caschi per sbatterci la testa senza pensare al dolore che potesse fare, e un po' ha attutito il tutto, il botto, lo schianto..fammiti bere.. certo che fumiamo come assasini. della polizia. mi vuoi? manda a fanculo tutto e butta giù la porta. io ti aspetterò con un pacco di sandwiches e nient'altro. nient'altro. nient'altro.

domenica 7 febbraio 2010

avevi l'oro tra le mani.. lo avevi.

lunedì 1 febbraio 2010

secco

Sto ascoltandomi in un nastro ritrovato dentro la scatola delle cose dimenticate. Beh bisogna dire che quattro anni fa facevamo ridere. Molto ridere. Vedo che la mia scrittura piena di metafore e di configurazioni poetiche è spenta. Quanto mi da al cazzo? Penso che spesso dica sempre una miriade di stronzate, penso che non ci sia niente nel giorno che mi faccia innamorare di lui stesso. Credo che non ci sia più nulla da ridere, credo che non possiate capire. Stare fermi per giorni ad aspettare cosa? Stare ad aspettare cosa? Mi stufa il fatto di non avere più una fottuta passione per la musica se né andata a farsi rompere pure quella. Orami non suono più. Almeno quando non sto solo per riempirmi, sì, diciamo per riempirmi. È finita l’era di suonare per l’esibirsi, voglio suonare per cazzi miei e stop. Pare buffo deprimente o come volete chiamarlo voi, ma sono cosi. Poi entri in scena tu. E Penso a com’è bello tenere in una mano la tua testa tenendola tra il collo e l’orecchio. Sorrido perché mi rendo conto che è piccolissima e delicata. Adesso vedo un muro bianco tutto scritto, vorrei fare qualcosa di diverso ma cazzo non ci riesco. Non ci riesco. Il petto pulsa. E fuori pure la neve sentiva caldo che si è sciolta. Fuori pure al vento gli è preso l’asma. Fuori la strada si è stufata di farsi calpestare dalle macchine che si è ghiacciata. Fuori le vecchiette fanno la spesa e i bus passano davanti ai miei occhi. Io contento per non andare a lavoro. E le unghie da tagliare. E le fotografie da rifare. Da fare. O no. Assumere psichiatri per folli gesti non è sempre buono. Siamo messi alla prova da cosa? Ci ho pensato. E non ho dormito. Il collo fa male. Le molecole escono via dalla pelle perché stufe di nuotare in un sangue che non credo sia loro. Io mi stufo come loro. Ho sonno. Non ho voglia di fare nulla. Ho sonno e non voglio dormire. Ora che diciamo me la sento differente è differente. La qualificazione è del tutto andata. La qualificazione è un po’ per tutti andata. Ci siamo stufati di cercare ed è arrivato. Ci siamo fatti scegliere. Giusto o sbagliato che sia io lo vedo GIUSTO. Vorrei che i miei occhi ora si bagnassero perché secchi. secco come un cane bastonato per strada.