mercoledì 12 agosto 2009

allarme meteoriti

Pagavo con pezzi da 50€ la mia vita che avevi in mano. Avevamo poco da spartire io e te mentre avevamo le mani che ci formicolavano. Si, erano addormentate. I nostri occhi fanno troppo uso di colpi secchi. Abbiamo cuori nuovi congelati nei surgelatori da usare dopo le nostre operazioni giornaliere. Abbiamo dato le nostre gabbie toraciche per farci vivere delle cavie peruviane. Fumo sigarette perché ho carenze di affetto e questo forse è un difetto che mi porta all'eccesso, all'esagerazione del mio copione scritto con il catrame. Ho dato calci a troppi sassi per passare il tempo, il tempo che non è mai passato, che non è mai trascorso ma che ho usato. Teniamo i nervi saldi e tesi per non far fuggire dalle nostre mani le stelle. prendevi le stelle cadenti che ti arrivavano sulle mani e le lanciavi in cielo per farle diventare stelle SALENTI. Mi ritrovo sempre sul divano come un morto a dormire, dove li perdo i sensi con le immaginazioni svenute nella mia scatola cranica. Poi ritorno al letto e prego come un vivo morto, che non è mai vivo perchè è morto, però è vivo perchè non sempre i vivi son vivi e i morti son morti. E ti tagliavamo i momenti interminabili. la Notte fonda per scopare in questo cazzo di quartiere. Sotto le stelle? Sotto la nostra sana ansia? Abbiamo scopato questa agitazione. E ci hanno attaccato a questo suolo con dei chiodi ma camminiamo. Tutto il sudore che abbiamo dato ci ha lavato anche i capelli. Ho spaccato e ho fatto a pezzi le mie dita per metterle a mollo in un bicchiere con la tua saliva salata e sporca di liquido forse seminale. e intanto "ci cadevano in testa le stelle inchiodate male"e intanto la luna rubava la luce alle stelle. E Cedo il coraggio a chi come me lotta da solo.. troppo facile essere in tanti. Noi dobbiamo proprio sanguinare per farci capire.