venerdì 5 marzo 2010

che cazzo di sogno

Non si può vincere a tavolino o concedono che ci sia un vero confronto. Non è difficile sfuggire diamo della priorità alle cose serie. Siamo disponibili a trovare qualcosa. Ho sognato un sogno strano questa notte, ero sposato con una donna capelli rossi mossi, fatti come quelli delle vecchie mamme anni 60, una di quelle acconciature difficili da scordare, avevo una figlia, una figlia bellissima che scriveva della sua comitiva e dei suoi cruciverba e dei suoi giorni, ma me l’hanno uccisa, un coglione 40enne cantante stuprò la mia piccola e la uccise, cazzo la uccise, io incomincia a cercarlo e lo trovai ma non so come io persi il combattimento perché lui mi lanciò uno di quei cani strani cattivi neri addosso, poi mi svegliai ed eravamo io e il cane, una spada attaccata a penzoloni ad un pezzo di ferro e un animale scuoiato appeso anche quello a debita distanza dalla spada, eravamo ora solo io e il cane, uno spazio immenso e un cancello altissimo chiuso, un cancello tipo quelli ultra borghesi e perbenisti del cazzo delle famiglie benestanti, il cane cominciò a corrermi addosso cercando di azzannarmi, io non so come riuscii a prende la spada, ma non lo volevo uccidere e con la parte del manico gli girai con una botta la testa e lui vide quella mezza specie di animale senza pelle appiccato e sgocciolante di sangue, il cane incomincio a saltare come un matto, e incomincio a divorarlo, io incominciai a correre per la mia strada, correvo vicino al cancello ma non arrivava mai, il cane aveva finito di mangiare e mi corse ancora incontro, allora incomincia a correre verso il cancello, e il cancello si avvicino a me con due secondi, incomincia a salirlo e sembrava più basso che alto, lo scavalcai e c’era mia moglie che mi aspettava, il cancello scomparì e davanti a noi si formava una bellissima strada con uno spartitraffico fatto di erba e fiori viola, e noi camminavamo e lei parlava della mia bambina, io piangevo perché non ero riuscito cazzo, ad avergli donato una vendetta, mia moglie mi disse che non importava. Poi ci ritrovammo a sfilare sulle passerelle di new york, e dopo poco a suonare su quel palco di new york e io a tutta la gente urlavo: IO AMO NEW YORK!! E tutte quelle sbaribine mi urlavano che ero l’unico che volessero. Ed io continuavo a urlare, scesi dal palco vedevo tutta la gente del concerto che voleva avvicinarsi, ma non lo facevano, e forse avevano paura, mi ritrovai subito su delle scalinate bianche, la luce era tipo quella che è emanata dal sole siciliano quel calore di colore, eravamo io e mia moglie senza la nostra forse 16enne bambina, capelli raccolti lisci, magra e dita sporche con i suoi maglioncini rossi e i suoi jeans, la casa era enorme e l’affitto costava nulla, costava 118€, ma c’era il foglio dell’affittasi che diceva che il gas doveva essere allacciato, e la luce non c’era, in compenso c’erano molte finestre dove entrava luce, io dissi a mia moglie "andiamo, il gas lo metteranno e la luce a cosa ci serve? La tv non la guardiamo, quando si fa notte dormiamo." Lei rispose con un “ seeeeeeee”, come per dire "sei matto?", la casa era chiusa da delle sbarre ma non so come sono riuscito a entrarci, era abbastanza grande, aveva un bagno, sette stanze e otto letti, non so perché, mentre vedevo gli scaffali pieni di libri e di foto sulla mia destra apparì mia moglie. E da li capii che era veramente la persona che non mi avrebbe mai abbandonato, lei era a vedere il bagno, diceva che la rilassava, ed io ero lì a vedere quelle foto, quelle foto di una ragazza castana con delle persone che cazzo io credevo di conoscere, ma che non conoscevo affatto. Mia moglie mi prese la mano e mi svegliai, ed ecco che lo scrivo a voi. Buon giorno.