sabato 30 maggio 2009

ecco

pensa che virgilio voleva dare fuoco all'eneide. si ma parecchi rifiutavano la loro opera se prima non l'avevano rivisitata infatti lui è morto prima di poterla rivedere e aveva lasciato detto a un suo amico di bruciarla ma non lo ha fatto..

giovedì 28 maggio 2009

COMEDEIRITI

come dei riti. post 9 ore dalle morte di mia zia sono le 1'15 e sento i miei cugini e mio zio incominciare una cantilena che incomincia a dire "AVE MARIA!" mi mette paura, sembra una cosa cosi strana, le loro voci cosi basse e sentire che tutti insieme stanno pregando mi fa un effetto strano. ora c'è il padre nostro. non riesco a dormire. non riesco a non ascoltarli. oggi per loro è stato un brutto giorno. oggi per me probabilmente un giorno come gli altri. sarei piu stabile se credessi in un dio. e probabilmente non avrei paura di quello che stanno facendo ora.

mercoledì 27 maggio 2009

è la prima volta che vedo un morto.

Un motivo per non vedere le persone quando sono morte? semplice.. per non ricordarle con il loro viso morto. meglio ricordarle vive. ho fatto una cazzata.

27

Intanto muore mia zia. Di tumore. Sentire i pianti dal piano terra non è poi cosi bello. Sono le 14:59 e lei è morta. Oggi è 27. Questa è la settimana dei funerali. Questa è una merda. Vedere la mia faccia perplessa e sudare per le pasticche che prendo. mi dicono che non ho interesse per nessuno. Dio mio che cazzo faccio. Spreco energie inutilmente. Non mi resta che denunciare le mie mani. E aspettare che il funerale abbia inizio. Non sono mai andato li su. E sinceramente non ci vorrei andare più. Sentire i passi. Sentire la morte, da un effetto strano. Credere ci rende un po’ più vivi. Sapevamo dovesse morire. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, sapevo che le loro lacrime sarebbero state tante come lo sono ora. Addio.

martedì 26 maggio 2009

CREDEVAMO

Prendevamo le nostre macchine per andarci a sposare sotto le nostre torri Eifel che erano le antenne per condurre l’elettricità nelle case. E al semaforo rosso ci fermavamo, e appena il verde scattava cominciavamo a camminare. Cominciavamo a camminare. Come due sposi nel corridoio della chiesa noi camminavo sulla strada aspettando qualcuno che ci investisse per passare in quel corridoio dentro una bara.

domenica 24 maggio 2009

NON

perdonami per tutto paolo. perdonami per il tuo animo insensibile che ora sta diventando troppo inaffidabile ovvero troppo sensibile. non mi devo perdonare niente non devo. poi sentire il mio cuore pulsare per la madri morte di tumori. e i tamburi domani suoneranno. le campane domani suoneranno con punti di suono con intervalli regolari. con crisi interiori di tutti noi. con gli abracci sterili e vendicativi di chi ci odiava o di chi credeva in noi stessi. farei la mia parte, farei bene la mia parte reciterei bene me stesso se solo io fossi al suo posto. potrei scoppiare a piangere potrei scoppiare come un petardo sui gradini delle case delle vecchie, solo per il gusto di mettergli paura. e poi mi sento stupido. vorrei svagare il mio essere cosi superficiale, vorrei svagare il modo maledetto in cui sono fatto.

sabato 23 maggio 2009

E POI

che poi siamo andati in corto circuito. che poi mi dovrai vedere anche oggi sbraitare contro di loro. che siamo andati avanti, ma sicuramente sull'autostrda andavamo a 50 km/h come quando c'è traffico o come quando non si è capaci a guidare. quindi tagliami i capelli. tagliami i capelli. poi ti dedicherò via internet dato che non potrò vederti e tu non potrai vedemi una canzone di Rose Melberg. come piaceva a noi due solo chitarra acustica, che nel mio caso è classica. e tu come sempre nei mie casi sei classica e prevedibile.

martedì 19 maggio 2009

ATAXIA. IL PC SI SCARICA E SMETTO DI SCRIVERE

Intanto nel fra tempo stiamo sull’altalena a dondolare e a vedere il sole riscaldare la mia testa, vedere l’erba e con un bastone in mano scavare l’erba e poi arrivare alla terra. No. No. No. I miei amici sono in macchina a dormire, altri sono una casa 2x2 a dormire su un divano che puzza di urina portata dai due cani trovatelle. Avevamo deciso di vedere un film. Ma dopo svariati minuti ci siamo abbandonati tutti su quell’urina. Poi i posti cosi scomodi per il dolce dormire si sono trasformati in vecchi ricordi. Intatto la mente è pazza. E abbiamo le pile quasi scariche. E in questo lasso di tempo che spero che qualcuno si svegli, ascolto maggot brain e gli ataxia a stecca dal pc. E ci sottolineeranno come gli errori evidenziati in penna rossa. Solo errori. Hanno inventato sistemi per correggere le frasi, non possono inventare qualcosa per correggere queste sterili giornate, questi pensieri che continuamente mi assalgono?? Del tipo come le persone che cambiavano posto in vecchi ricordi. Sinceramente dopo 1 ora di sonno non capisco un cazzo. La leggera polvere di acqua sulle piante e su gli alberi mi fanno addormentare le ginocchia che sanno erba appena tagliata. E vediamo il piedi per farlo svegliare. E intanto mi lanciavano bottiglie di birra addosso la quale cosa fa molto incazzare paolo. Abbiamo 10 minuti di autonomia. Per disperarci ancora su questo foglio mentre sentiamo suonare il clacson alle macchine, anche i cani dormono. E io no. Mo sto leggermente fracassando le palle mentre mi gratto la testa e cade un po’ di forfora sulla tast

venerdì 15 maggio 2009

ROSE PLEBEE

Siamo come fiori in fiore. Beviamo del buon tè. E ci sfaccettiamo le rughe ovvero pieghe che abbiamo sulla fronte. Ci grattiamo la testa sentendo bene i discorsi delle persone nei luoghi chiusi. Ci crediamo e ci ascoltiamo. Poi vedere che tutto cambi forma davanti a te, vedere che anche il muro cambia forma. Vedere le scritte sul muro bianco e pensare ad un modo per impiegare meno tempo nel cancellarle. Il giardino è formato da rose di troppi colori. Ti portavo addirittura le rose. Sai ho una rosa ancora nella casacca. Da due anni. Ma non è pere te. Sai che mi gusterò cosi bene questo bel finale in bianco e nero in diretta sulla mia vita? Lo sai che imparo ogni giorno a sminuirti?. Poi mi dici -dio non chiamarmi più anche se non ce la faccio!-. poi mi vengono a fare gli assalti varie persone nel mio cuore che sa di deodorante ammuffito, deteriorato, stantio, andato a male come tutte le cose che continuo a formarmi nella testa. Poi sentire canzoni al sapore di rose. Siamo ancora giovani per i pentimenti. Siamo troppo contrari a quello che vorremo. Siamo schietti per affrontarci, sai le sfide se vengono gettate in faccia vanno colte al volo, io la sfida anche se all’apparenza sembra persa, l’ho vinta. Sei una povera in cerca di sesso. E lo sappiamo un po’ in tanti. Quindi cercati un bell’organo. Suona un bell’organo. Magari quello delle chiese. O un bel pianoforte. Che però sia maledetto. Ti maledirei con tutto il cuore dalla mattina alla sera e non è per gioco. Ti farei del male e non è per gioco. Desiderò il peggio per te e non è per gioco. Facevamo giochi troppi grandi per noi E NON E’ PER GIOCO. Ci siamo cosi incazzati che dal muro di quella casa per poco non cadeva l’intonaco. Poi pregare la mattina per una santo che è morto e non risorto. Ti dico grazie ma non ti do importanza. Ti dico ciao. Perché non hai importanza. La lontananza è qualcosa di sublime che ricuce i pezzi degl’organi vitali. Lavoravamo come schiavi nelle notti dalle stelle che ci correvano sui piedi.

domenica 10 maggio 2009

CE LA SIAMO INGOIATA

Poi sono contento per non essere diventato padre a 19 anni. Appena mi connetto mi dice con tono rassicurante che gli è tornato il ciclo. Poi mi arrivano le palpitazioni al cuore per i miei amici nelle condizioni che io ho provato fin ora. Poi ce la siamo ingoiata senza pensarci su. Ce la siamo ingoiata questo bellissima giornata. Gli occhiali ci sono serviti per coprire le occhiaie e per non fare vedere il nostro umore agli altri. Poi la street ce la siamo fatta noi ad Artena, ci siamo rimboccati le maniche e aspettare che qualcuno arrivasse per andare a trovare i nostri cani, poi ballare sul piscio stile i coglioni che vanno in disco. Poi ritroviamo le nostre anime inaccessibile ritrovarsi in un palmo di due mani. Sentire il tatto delle mani. Poi non ci resta che bestemmiare. Mangiare un panino e bere un cocktail scroccato da una mia amica. Poi arrivare alla sera che abbiamo le palle calate fino ai piedi. Pensare alle braccia e le mani come alberi in terra. Poi scoprire che noi per gli amici ci faremo dare in culo, noi per noi ci facciamo anche mettere i piedi in testa. Poi cercare di immaginare che dai lampioni della mia città ci dovrebbero essere troppe persone con un filo al collo e piedi che mancano 40 centimetri per toccare l’asfalto. Poi incazzarmi e sperare di farmi sentire per qualcuno che mandava giù mezzi trip. Deve morire. Poi nel cesso prima di pulirci il culo, con la carta igienica ci togliamo le lacrime dagli occhi e poi ci puliamo il culo. Poi non abbiamo abbastanza ispirazione per farci e parlare con i cofani delle macchine. Il filo che girava budino del pachistano si rompeva sempre a metà, e non ci rimaneva che ridere a pensare alle aquefrigide e alla loro canzone mentre glia altri giocavano a pallacanestro. Ci siamo superati i limiti concessi, e ci siamo rotti. Prego prego.. gialle erano, ci siamo depressi, e seguitavamo a dire DEPRE. Ci siamo finiti troppi ventoni di sigarette, e ci eravamo abituati alle canzoni deprimenti che mandava il cd. in una sola parola? Ci siamo inoltrati tutti e 5 negli stessi stati d’animo che avevamo.

giovedì 7 maggio 2009

STELLE SALENTI

Che poi ascoltare Amelie in metrò era il massimo, vediamo le macchine attraversare con il rosso, le persone che attraversano con il rosso. E alcune macchine che si fermano con il rosso, a formare tipo il tetris. È nella natura umana rubare per formarsi, rubiamo emozioni, atteggiamenti e frammenti di persone per creare noi stessi, siamo dei ladri in cerca di qualcosa che non c’è in noi. Poi lei ha sempre la meglio su di me. Poi penso che io so che il tabacco mi fa male come mi fai male tu, soltanto che il tabacco non lo sa e nemmeno tu. Poi mentre ci fumiamo noto che i denti mi tremano simulando il suono dello girare delle eliche di un elicottero, mentre il fumo mi esce dalla bocca. Che poi ricordi quando lanciavamo i sassi in aria? Ricordi che li volevo lanciarle cosi in alto da farle diventare stelle salenti invece che cadenti solo per te? Ho sempre voluto fare il contrario. E ancora lo faccio. Soltanto che i nostri sassi non arrivavano alti 40 km e arrivare nello spazio e poi bruciare, quindi non ci rimaneva che esprime desideri nelle notti di San Lorenzo e vedere le stelle cadenti entrare nelle nostre pupille, poi esserci accorti che il più delle volte erano satelliti militari. Con una certa modestia mi dicevi che mi avresti voluto vedere ancora, ma io non so fino a che punto spingermi. Ma ma ma sei li? Ok.

lunedì 4 maggio 2009

CI SIMAO DIPINTI DI BLU

Ci dipingevamo di blu
Che poi sarebbe stata l’ora più silenziosa. E mi dici che potresti essere gravida. Mi dici che non senti lo stimolo del ciclo, poi mi dici che ti senti il seno duro e dici che potrebbe essere un buon segno. Mi dici che le perdite, anche se non mi farebbe molto piacere saperlo ci sono state, quindi sarebbe un buon segno. Poi mi dici che sarebbe stato bello avere un figlio con me. E ho paura per questo. Poi scopro che sarebbe più facile morire per la persona che vorrei amare che morire di vecchiaia per quella che amavi e sta con te. Intanto c’è gente che ci dipinge come i pavimenti delle metro. Vedere le persone tutte uguali. Oddio che mancanza di stile quando le persone si innamorano. È come un albero decapitato, o un ramo tagliato. Come posso dire in fin dei conti l’innamoramento prematuro è sempre uguale come le cinesi. Il sentimento che provo la prima volta di essere innamorato lo provi con la seconda, la terza, la quarta ecc.. quindi è inutile dire. Ci amiamo continuamente e tutte le nostre vite sono all’insegna dell’uguaglianza. L’ho sempre detto che le cose non cambiano ma si trasformano. Poi ci fanno fare i romanzi sulla nostra vita. Solo per impicciarsi dei cazzi nostri. Poi mi dici che ti piacciono le margherite. E intanto io provo a fotografarle con un libro sovrapposto sotto. Poi vedere una ragazza sulla metro avere sulla mano solo un unghia più o meno lunga, probabilmente finta. Vederla e pensare: con quel dito o ci si scaccola o ci si masturba. E ho riso. Rido spesso e parecchie volte. Rido da solo. Il più delle volte. Poi mi rispecchio in tutte le cose. Riveder le bombole del gas comporta un pensiero assai strano, ovvero pensare e emanare gas dalla bocca e bruciare la gente che più ti sta sul cazzo per il puro divertimento di vederle strisciare per terra come lucertole spalmate sull’asfalto. Poi mi mordi le mani. Poi quante volte abbiamo bestemmiato? Stiamo diventando più blasfemi del solito. Quanto catrame. Thc abbiamo in corpo. Quanta vitamina K ci è rimasta dentro. E poi pensare all’ora più silenziosa. Ancora. E ancora. Rivedo le foto e penso alla malinconia. Alla realtà e alla metafora. Poi cerchiamo di affogare nel mare gelido do anzio, che al solo pensiero mi vengono i funghi sul pisello. Poi notare che a tutti i miei amici pende il pene verso sinistra, notare i visi igniari della gente perversa, ascoltare Luxuria come idioti e ridere a dirotto come i bambini neonati per una pernacchia. Poi parlare dei vari problemi e modificare le varie faccende scolastiche. Poi scoprire di non seguire la regola delle 5 W, più che altro non sono un romaziere. E nemmeno un coglione che scrive. Poi vedere cambiare le sue mani, vedere che forse non volere e potere. Cambio le cose come mi capitano. Poi dirvi che non è il fatto del sesso della droga o di quel coglione del rock’n’roll. È solo che ci piace cosi, e fa molto più trasgressiva la cosa. Imitare le rose, imitare le margherite sarebbe impossibile dato che le vuoi, e poi sentirmi dire di avere una bella voce non ha prezzo, sentirmi dire che sono una cosa strana mi rende più felice. Questi giorni sto leggendo troppe preghiere che mi fanno riflettere. E mi rendo conto che le persone che ho intorno sono sempre più idiote, e falsi conoscitori di mafiosi ecc. poi giuro vorrei ridipingerti di blu, in quell’ora più silenziosa. Poi ci siamo ubriacati due volte in una settimana. la prima della settimana ero in uno stato pietoso, i miei amici mi scoreggiavano in faccia e io nemmeno me ne accorgevo, mandare a fare inculo Carlo l’uomo intrippato con i mezzi trip in casa, che mi lancia le pistole luminose giocattoli con i rumori stile guerre stellari. E per che, per essere veramente guariti Hai bisogno di tirare la vita.

La vie, c’est comme une dent
D’abord on y a pas pensé
On s’est contenté de mâcher
Et puis ça se gâte soudain
Ça vous fait mal et on y tient
Et on la soigne et les soucis,
Et pour qu’on soit vraiment guéri
Il faut vous l’arracher, la vie.