sabato 18 aprile 2009

PICCIONI

Resto ore e ore seduto a fissare il computer. Fissare il computer, e ascoltare me stesso tramite i piccoli amplificatori del portatile. Anche oggi è stata un giornata per la quale. Anche oggi siamo degli idioti. Anche oggi ho ripetuto me stesso come un voglia infermabile, sudicia, erotica, passionale, sessuale di me stesso. Ho gli occhi rossi e non vi dico il motivo. Ho le mani fredde e non so il motivo. Ci costruiremo le case con PC poi ci costruiremo anche i letti e le porte, e le mura della tua e della mia camera, dovranno essere mura di cinta. Mura troppo dure. Non voglio sentire nessuno dei tuoi orgasmi, dei tuoi gemiti, dei tuoi ansimi e delle tue lacrime. Poi mi viene da pensare: se dormissimo 12 ore al giorno, e sapere che queste 12 ore di sonno si sogna regolarmente,che sembra di essere nella realtà, avremo almeno due vite distinte e separate. Suono la chitarra con le 10 lire, leggerissime. Sapevamo sentirci i pulsi del cuore dal collo e dai polsi. Non abbiamo messo mai l’orecchio sul cuore. E vedere il piccione che caga sulle macchine, mi ha fatto scoppiare dalle risate. Credevo che per quell’immenso rumore il piccione fosse andato a sbattere sull’auto, e invece no. E il cielo sembrava un mare. Che poi domani sarà carico di pioggia. Ciò significa mare che goccia. Il cielo è un mare che goccia. Il cielo è un mare che gocciola come i rubinetti della cucina che hanno quella lacrima bastarda. Mi degni di sorrisi e di gridi. Mi degni di masturbazioni e di emozioni. Mi degni di abbracci e mi lasci addosso il profumo dei tuoi stracci. Mi hai camminato addosso stile autostrada. E gli italiani mangiano Dio e anche io. Anche io. Perché non posso?. Finiremo sulle insulse mani di qualcuno che ci piegherà come carta straccia e ci buttera come una palla da canestro nel cestino scolastico. Figuracce e figuranti le facce dei perdenti. Degli idioti e dei sognatori. Degli alieni e dei spacciatori. Del diavolo e del dio. Del mio io e … ho imparato bene a fare il pagliaccio. Indosso anche il naso rosso. E le miei gote sono rosse come le labbra che porto.