giovedì 3 settembre 2009

questo perchè è arrivato settembre

Emotivamente di-strutto, fatto a pezzi. saremo degli avanzi per i lombrichi. Le corde della chitarra che per accordarle saltano fino a far bucare il sole. E ti rimpiangevi le mani. E i fogli sul PC non li posso accartocciare. e facevamo sogni tranquilli mentre ci addormentavamo vedendo Omen. seminare lacrime per far crescere il mare? E mi hai promesso che mi avresti fatto da ombrello e da lampione d’inverno. E intanto ritorneremo a diventare oscillatori. Andremo a dormire in una bustina, una di quelle bustine dove si congela la carne. tu vorresti ma non puoi, e non rimane che tirare lo sciacquone dell'acqua. E le grate disarcionate?. Quelle che saltavamo come le preparazioni dei centometristi con gli ostacoli. Cosa ingarbugliamo? pianificazioni di schizzi su delle manovre apparenti. E il paffuto cuore ci fa da cronometro attenuato. Ci hanno foderato come i cuscini, come ci hanno foderato le costole con della pelle. E stavamo ammattendo che era vero. scortami fingendo di avere una rivoltella dietro il culo. pallido soffitto colorato a cielo stellato. Dove con dei pennarelli indelebili bianchi avremmo scritto le nostre frasi. Dove cosi avremmo potuto dire veramente che saremmo stati scritti nelle stelle. Suona troppo bene per questo non mi ha mai convinto quel motivo. riferiremo tutto alle ronde e ci faremo spedire in una casa di detenzione. Ovvero ci porteranno nelle nostre case. E ricominceremo ad andare a puttana. E le congratulazioni per le tue condoglianze. E le cicche le tiravamo dalla finestra facendo attenzione a non colpire qualcuno di sotto. E il catarro lo sputavamo dalla finestra sulle spalle dei spazzini, sui tiratardi che corrono con i motorini, sui cruscotti delle Lamborghini, sui spacciatori coglioni, sui carabinieri, sulle linee dei parcheggi, sui balconi dei vicini del piano sottostante, sui negri che vendono i calzini che sono sempre buoni, nelle tazzine con il cappuccino nemmeno zuccherato. Questo per dire cosa? Che sputiamo su tutto. Sputiamo anche nel piatto in cui mangiamo. Questo perché è arrivato settembre. E nemmeno lo abbiamo sentito. Si infila come il freddo invernale senza vita, (perché l’inverno è senza vita) nelle ossa. giocheremo a scacchi via cavo telefonico, del tipo ti chiamerò e dirò: alfiere in H 9. Se esiste.