lunedì 13 luglio 2009

il ti amo insulso

La musica la puoi capire solo da perso. E nella mia stanza vedo cose muoversi che non si muovono tipo panni appeso che sembrano persone impiccate. E non ti rendi conto dei momenti interminabili. E mi sembra di stare sulla sabbia al mare mentre sono sdraiato sul mio letto. L’ordine mentale è segreto. Per autoconvinzioni c’è gente chi si amo in modo differente insulsamente cosi per farsi male, facciamo un ricco stop e poi ripartiamo, le cose vanno fatte piano e decise nel momento della massima tensione di due corpi più che corpi cervelli. Mentre dormo allungo le mani e sento le corde della chitarra rotte. Che poi non senti nemmeno la musica se hai dei pensieri che ti pervadano il cervello. Non la senti è inutile non la senti. Tutto sembra più grave. Tutto sembra diverso. E ci ripetiamo. E ci guardiamo. E ora basta. Ho scelto di seguire me fino a casa e non te. e i ladri dovranno scappare della mia e tua testa . ci ripetiamo. E ci penso. Perché è semplice non ci sei. Ma non lo capirai mai. e mi duole. Tu stai bene vero? Quanto si nota quello che faccio? L’ho sento anche io. Perché io e dico io mi sbattezzo e fido troppo. E sono stupido, ma non con me. usiamo ancora smalti umorali. Comunque sia la smetto e il mio cervello si placherà. Quello che vuoi sempre e per “sempre dalla stessa parte mi troverai”.e scartavetrami pure il catrame dagli occhi per vedere una netta e cruda vestita verità. Ti bacerei se potessi. A ripeto le solo le cose per tre volte. Stammi a 236 chilometri di distanza e corrimi addosso. E ti dirò quello che spero vorrai sentire. Poveri baci e assuefatti dal THC. Questi sono i mie tic per te alle 3 di notte con le cuffie nelle orecchie e strafatto in modo indicibile con i 50€ di nero che abbiamo comprato in colletta. Diciamo che sono più desideri che tic o manie. E ora ad occhi chiuso vedo me, in un corridoio bianco seduto, non sto bene si vede da come tengo le gambe, cosi storte cosi non in me, accanto a me non c’è nessuno. Appare e sviene un ombra. Poi dai corridoi non so perché ci troviamo nel cuore io nel tuo e tu nel mio e ci troviamo e ci cerchiamo bussandoci al petto. E mentre ritorno nel viale vedo i dei fiori che prima non c’erano, mentre camminano sfioriscono uno per uno. E te li regalo mosci. Come il mio cazzo ora. Che poi come alberi piccoli e grandi rimaniamo impassibili alla pioggia, alla grandine, alle botte non reggiamo e la pioggia ci cade dalle frangette storte e tagliate male quelle corte perché inutili. E fumi. E mi vedo e mi sento essere tagliato a metà con una motosega. E ieri notte me lo sono dovuto scrivere sul braccio il titolo della nota. E pensieri di ieri mi dispiace non li ricordo cazzo.. e questa mattina mi sono alzato e non ricordavo nemmeno quello che avevo salvato sul cellulare. Ora non guardarmi. Feriscimi perché sono davanti a te. stuprami. Ho chiuso. Punto punto